Qualsiasi sia la vostra filosofia, tuttavia, viaggiare è l'esperienza più gratificante che possa esserci per chi abbia un minimo di curiosità e voglia di capire il mondo, ma anche semplicemente il proprio contemporaneo. Allargare vedute, conoscere gente, sentire nuovi profumi e sapori: sono tanti i motivi dominanti di una esperienza ben riuscita, e devo ammettere con un certo orgoglio, che la nostra è andata anche oltre.
Matera - Viaggio Fotografico Sett-Ott 2017
Il programma è stato serratissimo, i coraggiosi compagni di viaggio lo sapevano e non si sono lasciati intimorire: partenza da Parma venerdì sera verso le ore 22,00 e arrivo a destinazione, dopo una notte in viaggio, a Parisi Vecchia (Altamura) in prima mattinata. Insediamento, degustazione di prodotti locali per colazione e poi esplorazione del centro storico di Altamura. Al pomeriggio Primo approccio con Matera e la magica atmosfera dei Sassi di sera, con passeggiata notturna.
Altamura
Altamura è una cittadina bellissima in cui convivono passato e presente con tutte le contraddizioni e le problematiche del caso. Il centro storico è ampio ma labirintico, ricco di spunti fotografici e personaggi interessanti. La vita si svolge su ritmi decisamente diversi da quelli del settentrione: la gente è più rilassata, i ritmi meno serrati. Ci si concede a chiacchiere con gli sconosciuti in maniera molto naturale e tutti sembrano non avere alcuna fretta di andare/fare. C'è calore nell'aria e non è quello del sole (che in questo primo giorno non era tanto presente). E' la conformazione stessa del paese antico a rendere cordiali le persone, creare unità tra le famiglie. I "claustri", piccole piazzette abitate, sono il cuore del centro storico dei Altamura: in passato la vita si svolgeva a stretto contatto tra il vicinato che condivideva questi spazi. Le porte di casa erano sempre aperte, la mano sempre tesa a dare una mano e condividere.
Molto di tutto questo è rimasto: tante sono le abitazioni con ingresso indipendente che hanno la porta aperta, solo protetta da una tenda per garantire un minimo di privacy (concetto abbastanza sconosciuto a dirla tutta da queste parti) senza grossi timori. Per qualcuno di noi è una sconvolgente scoperta, per altri un momento di riflessione sulla attuale situazione sociale.
Ad Altamura, ma in generale in tutto il Sud (a parte Matera ove i turisti animano la città a qualsiasi ora), all'ora di pranzo, scatta il coprifuoco: tutti si ritirano nella proprie abitazioni e la città assume un'aria di abbandono e desolazione fino a circa le 16.30, quando inizia a ripopolarsi, ma per quell'ora noi dovevamo essere già altrove, dopo una breve ma necessaria sosta riposo.
Il primo contatto con Matera è stato, volutamente soft. Volevamo prendere contatto con la città gradualmente, non andare diritti al sodo. In questo il nostro fantastico van è stato eccezionale. Anche durante gli spostamenti più brevi era possibile dare informazioni a tutti e condividere osservazioni sul posto. Abbiamo attraversato una delle arterie principali di Matera, via Dante, e siamo approdati in centro. Solo dopo un primo contatto con il posto siamo andati al primo "belvedere", quello della piazza. Non abbiamo dovuto aspettare tantissimo per iniziare a vedere le prime luci accendersi e dipanarsi, dinanzi ai nostri occhi, la magia della città "presepe", uno dei siti abitati più antichi del mondo. Approccio molto turistico a questo primo contatto. Aperitivo nei Sassi, aspettando la notte e poi passeggiata notturna prima di cena (a Santeramo in Colle). Ma il bello arriverà dall'indomani.
Il secondo giorno prevedeva una lunga esplorazione dei Sassi a partire dalle prime luci dell'alba, per concludere poi la giornata nell'entroterra lucano tra Pisticci e Craco. Nonostante il pochissimo sonno non ci siamo persi la magnifica esperienza di vedere sorgere l'alba tra i Sassi di Matera.
Per tanti, l'alba a Matera, è andare dal belvedere sulla Murgia e vedere il quadro naturale che si dispiega ai nostri occhi. Sicuramente superlativo e visivamente strabiliante MA non è l'esperienza che volevo proporre, ed infatti abbiamo optato per un approccio diverso. Alle 6,30 del mattino eravamo belli, pronti, e infreddoliti pronti a scendere nella città antica da un ingresso meno noto che, però, ci avrebbe fatto vivere il sorgere del sole da una prospettiva completamente nuova. Essere lì, dentro, nel silenzio assoluto, tra i rintocchi di campane che risuonavano liberi nell'aria, senza il fastidioso vociare di turisti e curiosi, venditori ed ambulanti, è stato bellissimo. Man mano che la pietra si colorava di rosa, anche i nostri corpi prendevano calore in un aumentare di energia ed entusiasmo che accompagnavano la nostra discesa verso il cuore della città antica: eravamo i padroni della scena.
La luce del mattino è meravigliosa, e in pochi altri posti al mondo è possibile godere di tale meraviglioso spettacolo, per gli occhi e il cuore.
Il gruppo funzionava alla grande, c'era un affiatamento unico: si rideva, si scherzava, si fotografava in piena libertà ammirando e contemplando le bellezze del luogo.
Il pomeriggio ci ha visto poi impegnati in una escursione verso l'interland lucano, dove il paesaggio brullo della murgia materana lascia il posto a calanchi e zone boschive: è la zona di Pisticci, di Craco, di Aliano (che tanto cara fu a Carlo Levi) con paesaggi spettacolari al limite del marziano.
Pisticci
Calanchi (Craco e Pisticci)
A Pisticci non ero mai stato, per cui avventurarmi tra le vie del centro lucano è stata una novità anche per il sottoscritto. Di Pisticci vi riporto quando la nostra Laurenzia Pellegrini aveva annotato sugli appunti di viaggio:
"a circa mezz’ora di macchina (da Matera), è anch’esso nella zona dei calanchi, tra un ulivo millenario e l’altro. Peculiarità di questo paese sono le cosiddette ‘casedde’, ovvero casette a schiera ad un piano, tinteggiate di bianco, una in linea all’altra, che furono costruite a seguito di una devastante frana che distrusse letteralmente mezzo paese. Oggi questa tipologia edilizia è annoverata dal Ministero dei Beni Culturali tra le 100 meraviglie d’Italia da salvaguardare."
Il giro pomeridiano si è concluso a Craco Vecchia, noto sito abbandonato e annoverato tra i luoghi più spettacolari della categoria in tutto il mondo. E' un paese fantasma, evacuato in seguito a smottamenti dei calanchi su cui pone le sue fondamenta e in seguito saccheggiato e depredato di ogni poco rimasto.
"A poco meno di un’ora di macchina
sorge Craco, oggi un vero e proprio paese fantasma:
evidenziato dal castello e da un gruppo di case aggrappate alla
roccia, dalle finestre scure come occhi che scrutano i forestieri che
vengono a fargli visita. Tutt’intorno sconfinati prati color giallo
ocra su cui i calanchi dominano, come titani imponenti ed assopiti.
Immersi in quest’atmosfera a dir poco surreale, ci si rende conto
di quanto Craco sia uno dei rari esempi in Italia di paese
abbandonato che attira curiosi visitatori da ormai decenni e che sia
stato scelto da numerosi registi come base per girare scene di famosi
film."
I contributi in corsivo sono di Laurenzia Pellegrini
Tutte le foto sono scattate con Olympus OMD EM1 e OMD EM10 mark3 da Ugo Baldassarre. Tutti i diritti sono riservati.
La seconda ed ultima parte a breve su queste URL :)
Fuori Onda & Backstage :)
In collaborazione con
La bibliografia utilizzata e dunque le fonti dei testi da me scritti sono:
RispondiElimina- Borghiautenticiditalia.it
-Le Guide Mondadori, Puglia
-Lonely Planet, Puglia
-Lonely Planet, Matera e Basilicata
-Rolo Banca, Adriatico Mare d’Europa – La geografia e la storia
-Rolo Banca, Adriatico Mare d’Eropa – L’economia e la storia
-Touring Editore, Basilicata
-Touringclub.it